Il nostro universo è pieno di strani fenomeni per i quali non abbiamo una spiegazione. Dare risposte e risolvere enigmi è stato per millenni il compito dell’astronomia, ma dobbiamo ammettere che i risultati, per quanto notevoli, non sono ancora esaustivi. Certo, rispetto al passato oggi sappiamo molto di più sul cosmo e sul suo funzionamento, ma per ogni enigma risolto, ne è saltato fuori almeno un altro che aspetta una risposta. Agli astronomi piace pensare che conosciamo abbastanza bene molti dagli aspetti dell’universo: dal ciclo di vita delle stelle all’evoluzione delle galassie esistono teorie e modelli che spiegano molte cose.
Purtroppo, però, continuiamo a imbatterci in “oggetti impossibili” e comportamenti “sbagliati” che ci fanno intuire quanto lontani siamo dalla verità. Alcuni di questi misteri sono stati scoperti di recente e a una prima occhiata sembrano rompere le regole di teorie consolidate. Su incongruenze come la “stella impossibile” o la galassia rettangolare LEDA 074886 agli scienziati basta armarsi di pazienza e ricorrere agli strumenti di ricerca sempre più raffinati che hanno a disposizione. Ma altre volte è più complicato e la ricerca può diventare frustrante.
Basti pensare al satellite che non dovrebbe esistere: Miranda, in orbita attorno a Urano. Con le prime indagini si è scoperto che quel corpo celeste non dovrebbe essere lì, ma non riusciremo a saperne molto di più a breve, dato che non sono pianificate altre missioni esplorative in quella zona per questo decennio. Allo stesso modo, i nuovi misterWella corona solare dovranno attendere un balzo in avanti negli strumenti di ricerca prima di poter essere ‘ investigati. Per non parlare della materia oscura: la stragrande maggioranza del nostro universo sembra esserci completamente invisibile e non abbiamo idea di come cercarla. Ma forse è proprio questa la molla che spinge l’astronomia: risolvi un mistero solo per imbatterti in uno più grande e senza apparente soluzione, almeno fino a quando qualcuno, lavorando molto duro, ha un’intuizione che finisce per cambiale tutto.
Ci manca quasi tutto l’universo
Il decennio scorso è stato particolarmente infausto per i cosmologi. Dopo aver passato decenni nella ferma convinzione che l’universo stesse rallentando la sua espansione a causa della forza di gravità che lo permea, arrivò alla fine degli anni ’90 una misurazione che stravolse tutto: l’espansione dell’universo non solo non è in frenata, ma sta accelerando! La prova arriva dall’analisi della luminosità di supernove esplose in galassie distanti miliardi di anni luce da noi e che appare molto più flebile di quanto non ci dicano i calcoli che tengono in considerazione la precedente teoria. Il fenomeno responsabile di questa enorme discrepanza (accelerare l’intero cosmo richiede un certo sforzo…) è l’energia oscura, che sembra pesare per circa un 70% di tutta l’energia presente nell’universo.
Nessuno ha un’idea precisa di cosa sia e la sua natura misteriosa diventa addirittura inquietante se si pensa che dalle ultime misurazioni sembra che la sua presenza stia aumentando. Fino a 7,5 miliardi di anni fa, infatti, l’universo stava davvero rallentando, ma poi la forza dell’energia oscura ha preso il sopravvento e la tendenza si è invertita. Se la crescita dell’energia oscura dovesse continuare, alcuni prevedono che il cosmo potrebbe finire in un grande “strappo”. Entro un non meglio precisato numero di miliardi di anni, infatti, l’oscura minaccia diventerebbe così potente da sopraffare le altre forze e spappolare (letteralmente) galassie, sistemi solari, stelle e addirittura le particelle componenti della materia.