Posizione giusta del corpo in ufficio

Posizione giusta del corpo in ufficio

Lavorare è sempre un impegno molto duro, oggi è sempre più complicato riuscire a separare il tempo libero dal tempo da dedicare alla propria professione. Lavorare diventa ancora più problematico se mentre lo si fa, si è anche scomodi, e spesso accade non solo a chi è costretto a lavorare in piedi oppure spostandosi da un luogo all’altro con qualche mezzo di trasporto. Può accadere, anzi, è molto frequente, che anche chi lavora in ufficio, seduto su una sedia e con una scrivania avanti, si ritrovi disagiato sotto vari punti di vista, tra cui i dolori muscolari e il mal di schiena.

Lavorare in modo comodo e salutare: l’efficienza delle poltrone ergonomiche

Per lavorare in ufficio, in modo sedentario, ed apparentemente comodo, si usano ovviamente delle sedie, che a loro volta non sempre sono di certo adatte al proprio fisico che a lungo andare potrebbe risentirne di quella posizione acquisita per molto tempo. Le sedie da ufficio sono sempre state uno strumento molto discusso per le loro caratteristiche ideali o negate, al favorire un’ottima situazione di comodità al lavoratore.

Infatti, le poltrone ufficio sono state studiate e progettate, man mano negli anni, da esperti e ricercatori di design ed ergonomia, in modo da poter garantire in tutti gli ambiti lavorativi il miglior materiale e i migliori strumenti da lavoro, per tutti colori che sono costretti a rimanere seduti moltissime ore su una sedia, davanti alla loro scrivania su cui poggia un pc e tutto il materiale del lavoro.

Nella scelta di come lavorare, è importante tener conto di alcuni consigli

Per risolvere alcuni inconvenienti che spesso si presentano a chi rimane seduto molte ore su una poltrona nel proprio ufficio, sono state create e sempre più diffuse, le sedie ergonomiche, che comunque hanno lasciato sempre qualche dubbio sul loro effettivo giovamento al corpo del lavoratore, e per questo, sono sempre oggetto di discussione e di studio.

Spesso può accadere che una sedia ergonomica non sia proprio comodissima nel suo primo utilizzo. Tutte le migliori poltrone ergonomiche hanno sempre il poggia ginocchia, vi sono diversi modelli, tra i più noti, vi sono i modelli Variable, Thatsit, Komfortsave.

Le sedie ergonomiche oltre ad aiutare la schiena e le gambe del lavoratore, aiutano anche la respirazione di una persona, perchè una respirazione addominale non ottimale causa la contrazione del bacino su se stesso, e dell’inarcamento eccessivo delle spalle in avanti. Chi rimane seduto per molte ore, infatti, dovrebbe sempre prendersi alcuni minuti, quindi della pause dal lavoro, in cui respirare con l’addome, rilassando quindi vertebre, schiena e spina dorsale.

Bere con sicurezza: gasatori acqua utilizzati per la qualità

Bere con sicurezza con il gasatore

Oggi, di strumenti domestici ce ne sono davvero tanti, esistono molti mezzi con cui si può arricchire la propria cucina, e quindi la propria abitudine alimentare, tramite l’assunzione di sostanze più genuine proprio grazie alla loro lavorazione tramite determinati strumenti. Oltre al cibo, anche l’acqua è un elemento molto importante per il benessere del proprio organismo, un elemento se non essenziale, per il corretto funzionamento di tutta la persona in generale, reni, intestino, pelle e cervello. L’acqua, c’è chi la preferisce naturale, chi lievemente frizzante, chi totalmente frizzante, ma spesso molte persone stanno attente al tipo di acqua consumata, oggi ormai si dice che l’acqua del rubinetto purtroppo non sempre è totalmente pulita, tutto dipende dagli impianti e dagli accurati controlli effettuati in merito a tutto questo.

Perchè usare un gasatore acqua

Molte persone, per consumare acqua pulita, sicura e di qualità, ricorrono all’uso di un gasatore acqua, uno strumento domestico dotato di un cilindro sul retro contente anidride carbonica e diossido di carbonio, in cui all’interno viene inserita l’acqua del rubinetto. Con il gasatore acqua si può regolare la gasatura desiderata, e si mette di conseguenza in funzione lo strumento. Bastano solo pochi minuti, e in alcuni casi, pochi secondi perchè l’acqua venga depurata e gasata al livello che si desidera. Il cilindro che si trova sul retro del gasatore può essere di circa mezzo litro o di appena più di un litro circa.

Il gasatore è considerato un elettrodomestico che può presentare un design spesso accattivante, ma vi sono anche gasatori acqua più semplici e meno sofisticati, che non danno nell’occhio per il loro design. Il gasatore è un ottimo strumento per una famiglia, e quindi un’ottima soluzione da adottare in cucina per le proprie necessità domestiche e nutritive, ma ormai oggi i gasatori sono molto diffusi anche negli uffici o nelle strutture aziendali, dove ad usufruire dell’acqua sono il personale ed il pubblico.

Utilizzare un gasatore è un comportamento green

L’utilizzo del gasatore acqua, è molto gettonato anche e soprattutto per il risparmio economico che esso garantisce a differenza del consumo dell’acqua in bottiglia di marca. Ma vi sono anche questioni ambientali riguardo all’acquisto e all’utilizzo di un gasatore. Infatti, usare il gasatore significa aiutare l’ambiente poiché i costi di smaltimento. Trasporto e ricilaggio di plastica e di vetro arriverebbero a zero, inoltre i cilindri di anidride carbonica utilizzati, si possono dopo molto tempo, restiruirli alle loro aziende produttrici, che addirittura rimborserebbero il favore.

Misteri nell’universo

Misteri nell’universo

Il nostro universo è pieno di strani fenomeni per i quali non abbiamo una spiegazione. Dare risposte e risolvere enigmi è stato per millenni il compito dell’astronomia, ma dobbiamo ammettere che i risultati, per quanto notevoli, non sono ancora esaustivi. Certo, rispetto al passato oggi sappiamo molto di più sul cosmo e sul suo funzionamento, ma per ogni enigma risolto, ne è saltato fuori almeno un altro che aspetta una risposta. Agli astronomi piace pensare che conosciamo abbastanza bene molti dagli aspetti dell’universo: dal ciclo di vita delle stelle all’evoluzione delle galassie esistono teorie e modelli che spiegano molte cose.

Purtroppo, però, continuiamo a imbatterci in “oggetti impossibili” e comportamenti “sbagliati” che ci fanno intuire quanto lontani siamo dalla verità. Alcuni di questi misteri sono stati scoperti di recente e a una prima occhiata sembrano rompere le regole di teorie consolidate. Su incongruenze come la “stella impossibile” o la galassia rettangolare LEDA 074886 agli scienziati basta armarsi di pazienza e ricorrere agli strumenti di ricerca sempre più raffinati che hanno a disposizione. Ma altre volte è più complicato e la ricerca può diventare frustrante.

Basti pensare al satellite che non dovrebbe esistere: Miranda, in orbita attorno a Urano. Con le prime indagini si è scoperto che quel corpo celeste non dovrebbe essere lì, ma non riusciremo a saperne molto di più a breve, dato che non sono pianificate altre missioni esplorative in quella zona per questo decennio. Allo stesso modo, i nuovi misterWella corona solare dovranno attendere un balzo in avanti negli strumenti di ricerca prima di poter essere ‘ investigati. Per non parlare della materia oscura: la stragrande maggioranza del nostro universo sembra esserci completamente invisibile e non abbiamo idea di come cercarla. Ma forse è proprio questa la molla che spinge l’astronomia: risolvi un mistero solo per imbatterti in uno più grande e senza apparente soluzione, almeno fino a quando qualcuno, lavorando molto duro, ha un’intuizione che finisce per cambiale tutto.

Ci manca quasi tutto l’universo

Il decennio scorso è stato particolarmente infausto per i cosmologi. Dopo aver passato decenni nella ferma convinzione che l’universo stesse rallentando la sua espansione a causa della forza di gravità che lo permea, arrivò alla fine degli anni ’90 una misurazione che stravolse tutto: l’espansione dell’universo non solo non è in frenata, ma sta accelerando! La prova arriva dall’analisi della luminosità di supernove esplose in galassie distanti miliardi di anni luce da noi e che appare molto più flebile di quanto non ci dicano i calcoli che tengono in considerazione la precedente teoria. Il fenomeno responsabile di questa enorme discrepanza (accelerare l’intero cosmo richiede un certo sforzo…) è l’energia oscura, che sembra pesare per circa un 70% di tutta l’energia presente nell’universo.

Nessuno ha un’idea precisa di cosa sia e la sua natura misteriosa diventa addirittura inquietante se si pensa che dalle ultime misurazioni sembra che la sua presenza stia aumentando. Fino a 7,5 miliardi di anni fa, infatti, l’universo stava davvero rallentando, ma poi la forza dell’energia oscura ha preso il sopravvento e la tendenza si è invertita. Se la crescita dell’energia oscura dovesse continuare, alcuni prevedono che il cosmo potrebbe finire in un grande “strappo”. Entro un non meglio precisato numero di miliardi di anni, infatti, l’oscura minaccia diventerebbe così potente da sopraffare le altre forze e spappolare (letteralmente) galassie, sistemi solari, stelle e addirittura le particelle componenti della materia.

Mistero di onde del terremoto

Mistero di onde del terremoto

Il terremoto è uno stato vibratorio della crosta terrestre dipendente da causa interna e naturale (disturbo meccanico). Si manifesta alla superficie con scosse d’intensità spesso assai vivace e pure con effetti disastrosi, di durata variabile, corrispondenti alla propagazione di onde elastiche, originate più o meno profondamente: onde longitudinali, dette anche di compressione o primarie (velocità media di propagazione km. 8 al secondo) provenienti dall’ipocentro; onde trasversali, dette anche di taglio o secondarie (velocità media di propagazione km. 5,5 al secondo) pure provenienti dall’ipocentro; onde superficiali (velocità media di propagazione km. 3,5 al secondo), provenienti dall’epicentro.

Tutte le scosse di terremoto

Le scosse si distinguono in: sussultorie (nel senso della verticale) e ondulatorie (parallele all’orizzonte e perciò sarebbe meglio chiamarle orizzontali). Si verificano anche le scosse vorticose spesso soltanto locali (dovute a cambiamenti di direzione degli urti orizzontali o alla loro molteplice concorrenza). I sismografi di cui sono dotati gli osservatori sismografici —generalmente in numero di tre apparecchi per osservatorio — registrano in media ogni anno fra le 8 e le 10.000 scosse.

Bisogna però distinguere fra scosse strumentali (non avvertite da alcuno) e terremoti veri e propri (avvertiti per lo più dalle persone e con effetti visibili, quali caduta di oggetti, fratture, crolli, ecc.). E da notare ancora che un certo numero di terremoti veri e propri può sfuggire alla percezione più o meno diretta delle persone o perché colpiscono zone desertiche e disabitate o perché interessano la crosta terrestre sottomarina. Sono state compilate scale graduate dell’intensità dei moti sismici — come la Mercalli-De Rossi che è la migliore, la Sieberg, la Omori — completate in seguito dal Cancani che le divise in 12., distinti dai limiti dell’accelerazione in millimetri per minuto secondo.

Le scosse dei grandi terremoti nel mondo

Secondo la loro intensità — indicata dalla maggiore o minore ampiezza del periodo e della lunghezza d’onda nel diagramma (sismogramma) disegnato dall’ago del sismografo — le scosse sono: strumentali (cioè avvertite dai soli strumenti), alle quali s’è già accennato, leggerissime, leggere, sensibili, abbastanza forti, forti, fortissime, rovinose, disastrose, molto disastrose, catastrofiche, molto catastrofiche (distruzione di ogni opera umana).

Le scale servono soprattutto per indicare sulle carte le linee di uguale intensità di un terremoto (isosisme), delle quali quella che indica la zona d’intensità maggiore o zona megasismica racchiude la zona epicentrale, al disotto della quale (a profondità piú o meno grande) sta la zona ipocentrale in cui ha origine la scossa del terremoto. Per la natura delle vibrazioni, la loro propagazione, gli strumenti di registrazione, la velocità, il significato di ipocentro ed epicentro, la magnitudo. Fra i grandi terremoti ricordiamo quelli dell’Alasca meridionale (1899), di San Francisco in California e di Valparaiso (ambedue del 1906), il calabro del 1905, i due calabro-siculi (1783, 1908), quello di Tokyo (1923), quello siberiano (1959), quello dell’Alasca (1964), quello della Sicilia occ. (genn. 1968).