Pericoli del bere acqua non completamente pulita

bere acqua non pulita

Rimanere in forma è un impegno importante e sempre consigliato dagli esperti del settore del benessere, ma purtroppo non tutti riescono a seguire tali consigli, molte volte, saltando quelle sane abitudini che il frenetico stile di vita mette spesso a repentaglio. L’alimentazione è senza dubbio una caratteristica molto importante nei comportamenti rivolti al benessere sia del fisico che della mente, e un elemento essenziale al corretto funzionamento del nostro organismo, è l’acqua.

L’acqua sembra in apparenza una sostanza priva di pericoli, e viene spesso considerata buona in ogni occasione da qualunque fonte attendibile venga raccolta. Ma in realtà, i pericoli dell’acqua, sono molti, ed è giusto tenersi informati su come agire in certi casi.

L’attenzione all’acqua che si beve è necessaria per il benessere umano

Rimanere attenti alla quantità di acqua consumata che si consuma durante la giornata, è molto importante poiché bere è un’attività essenziale a garantirci un’ottima salute, come il corretto funzionamento dei reni, della digestione, delle pelle. Ma è molto importante anche assicurarsi che l’acqua che si beve, sia sul serio pulita, di qualità e priva di materiale che può essere nocivo per l’organismo umano.

Infatti, a volte, dai nostri comuni rubinetti di casa, l’acqua che fuoriesce è purtroppo sporca, e spesso il calcare si mischia in essa in modo invisibile, rendendo dannose molte nostre attività come bere, cucinare, lavare frutta e verdura. Per ricorrere ai ripari ed assicurarci una sicura assunzione di acqua pulita, vi sono da molto tempo in circolazione, il depuratore dell’acqua, degli strumenti molto gettonati da molte persone che rimangono attente alla qualità di ciò che si beve, e viene usato sia tra le mura domestiche che negli uffici o nei negozi.

Prevenire pericolose malattie, la scienza diffonde i suoi allarmi

Uno dei pericoli per la salute dell’uomo, nel bere acqua che non sia efficacemente depurata, è rappresentato dal cloro. Molti studi infatti, affermano che esiste una correlazione tra il cloro presente nell’acqua potabile e patologie come il colesterolo, l’infarto, il cancro e l’ arteriosclerosi, Pare che bere in modo continuativo acqua che contiene cloro, porti ad una possibilità parti all’80% di sviluppare un cancro alla vescica.

Questo accadrebbe perchè il pericolo non è tanto rappresentato dal cloro in se per se, quanto al suo contatto con altre sostanze di altri oggetti, come sostanze organiche, foglie e rami di legno. Negli anni ’60, sono stai condotti esperimenti scientifici sui polli che hanno confermato come il cloro presente nell’acqua potabile abbia ucciso molti di questi animali che si sono ammalati di arteriosclerosi.

Aerosol, un mezzo per curare varie patologie

Aerosol un mezzo per curare le patologie

I nostri problemi di salute possono essere a volte molto duri da risolvere, infatti a volte, anche il più live dei raffreddori potrebbe evolversi in una patologia più preoccupante, che necessita di essere seguita accuratamente e con le dovute cure.

Proprio per quanto riguarda le cure da seguire, per i propri problemi di salute, oggi ve ne sono ormai tantissime, per fortuna, e tanti sono i modi per assumere i medicinali, infatti questi possono essere in capsule, in polvere solubile, in sostanza da iniettare con ago, o in sostanza da respirare con oggetti più sofisticati come ad esempio l’aerosol.

Respirare è importante, per il corretto funzionamento di tutto l’organismo

Uno dei motivi che spingono una persona ad usare l’aerosol, è il problema della sinusite, un problema che colpisce ogni giorno milioni di persone, anche senza un grave preavviso, poiché la patologia si sviluppa in modo lento e a lungo nel tempo, fino a portare la persona a veri e propri problemi di respirazione. La sinusite, va curata, preferibilmente già dal primo momento in cui si intuisce di averla, essa causa inizialmente, se non la chiusura delle vie respiratorie, la loro saltuaria otturazione.

Potrebbe succedere che si riesce a respirare bene da una narice del naso, e dall’altra invece no, causano alla persona dei disagi non solo respiratori, ma anche di tono delle voce, o di otite alle orecchie, dal momento che naso, gola ed orecchie hanno funzioni proprie che possono essere messe a repentaglio se solo una tra esse presenta dei mal funzionamenti.

I diversi modelli di aereosol, per diversi tipi di esigenze

L’aereosol viene usato per la cura di patologie dell’apparato respiratorio, è dunque utile ad eliminare problemi come la tosse, il catarro, le infiammazioni delle vie respiratorie sia superiori che inferiori. L’aereosol permette la nebulizzazione di un farmaco liquido che con le sue successive particelle di piccolissime dimensioni riesce a raggiungere le vie aeree dell’uomo.

Con l’aerosol si può usufruire di un’azione locale con effetti sistemici, andando dunque a coinvolgere diverse zone dell’organismo. Vi sono gli aerosol pneumatici con apparecchi a membrana, che in genere sono molto rumorosi, mentre gli apparecchi a pistone hanno la peculiarità di offrire un nebulizzato più fine e risultano in genere degli apparecchi più affidabili.

La loro efficacia è superiore rispetto agli apparecchi a membrana. Esistono anche i modelli ad ultrasuoni, molto silenziosi e veloci nelle loro esecuzioni ma offrono una più difficile nebulizzazione di farmaci più densi come alcuni cortisonici. Questi modelli ad ultrasuoni sono in genere consigliati per i bambini o per pazienti che non reggono per impazienza, l’attività dell’aerosol.

Maremoti e tsunami

Maremoti e tsunami

Le scosse di terremoto quando avvengono in regioni poste presso o sotto gli oceani ed i mari provocano i maremoti. Boati, ossia cupi brontolii come di tuono tempestoso o scoppi repentini dovuti al rumore prodotto dalla rottura delle rocce di cui consta la crosta terrestre, precedono, accompagnano o seguono le scosse sismiche; cosi le accompagnano spesso manifestazioni luminose (bagliori sismici).

Gli animali avvertono prima il maremoto?

Non si è ancora riusciti a dare una spiegazione positiva al presentimento dei moti tellurici manifestato dagli animali: qualcuno ritiene che in anticipo si sprigionino dalla superficie del suolo dei gas la cui presenza è percepibile soltanto all’acuto odorato di alcuni animali. Vari sono i tipi di terremoti: vulcanici o eruttivi (scosse che precedono una eruzione vulcanica vera e propria o eruzioni abortite o comunque dovute a movimenti piú o meno profondi di masse magmatiche, come quelle registrate spesso nella zona circumvesuviana ed etnea); di crollo o sprofondamento (dovuti a cedimento di masse entro vuoti o caverne e quindi alla gravità, come per il terremoto di Avezzano del 1915);

Tettonici o di dislocazione, sia terrestri sia sottomarini, dovuti a rottura di equilibrio delle rocce profonde (le quali sono dotate di una notevole tensione elastica) e da porsi in rapporto con le forze generatrici delle montagne. Sono questi i piú grandiosi fenomeni sismici e si manifestano generalmente nelle zone di piú recente corrugamento ai margini del rilievo, le quali sono anche ovviamente piú interessate dal vulcanesimo. Ciò che piú interessa nello studio di un terremoto è la determinazione della profondità dell’ipocentro o fuoco sismico.

L’Italia e i terremoti marini

I terremoti si verificano in quasi tutto il mondo; vi sono però regioni, in cui essi si ripetono con maggior frequenza e la distribuzione delle regioni sismiche (data l’origine principalmente tettonica dei terremoti) corrisponde alla carta delle dislocazioni. L’Italia è una zona dove questo flagello imperversa (nel terremoto calabro-siculo del 28 dicembre 1908 perirono quasi 200.000 persone).

Principali centri sismici sono: il centro mediterraneo (alpino-caucasico-himalaiano) e il centro circumpacifico (« anello di fuoco » dell’oceano Pacifico), o in corrispondenza dei quali la struttura del sottosuolo è maggiormente instabile. La difesa contro i terremoti si concreta nella costruzione di edifici che possano resistere all’urto dell’onda sismica. In proposito esistono studi di edilizia sismica, per la quale uno dei principi pratici piú elementari sarebbe quello di edificare costruzioni poco elevate; nella tecnica dei cementi armati, rigorosamente applicata, è stato trovato uno dei mezzi piú efficaci di difesa.

Ricordiamoci infine i terremoti marini. Hanno epicentro sul fondo del mare da dove l’onda di vibrazione proveniente dall’ipocentro, si propaga all’acqua e viaggia quale onda di condensazione e di rarefazione alla velocità del suono (km 1,4 al secondo). Alla superficie dell’acqua il moto è avvertito come se i galleggiante fosse poggiato sul fondo. I pesci vengono trovati morti e le navi subiscono scosse come se avessero urtato in un ostacolo.

Vita e il futuro del pianeta grazie agli animali

Vita e il futuro del pianeta grazie agli animali

I generi sono raggruppati in famiglie e salendo ancora nella gerarchia dei livelli di classificazione degli animali troviamo ordini, classi e phyla. Ripercorrendo al contrario i gruppi tassonomici, il dromedario (ad esempio) appartiene al regno animale, phylum Cordata, classe dei Mammiferi, ordine degli Artiodattili, famiglia Camelidi, genere Camelus e specie dromedarius. I raggruppamenti superiori servono a identificare le relazioni tra gli animali a livello evolutivo, ma Camelus dromedarius è tutto quello che ci serve per identificare con precisione quello di cui stiamo parlando. A livello generale, la divisione del regno animale in gruppi riflette la relativa “vicinanza” evolutiva con i membri dello stesso gruppo, ma ci sono delle eccezioni.

Gli uccelli in realtà sono molto più vicini ai coccodrilli di quanto non lo siano i serpenti, ma mentre serpenti e coccodrilli appartengono alla classe dei rettili, gli uccelli hanno una classe a parte, quella degli Aves (che vuol dire proprio uccelli). Questo perché tutti gli uccelli presentano una serie di caratteristiche distintive che li rende un gruppo coerente, mentre i rettili sono una classe che raggruppa animali molto diversi tra loro. I rettili sono semplicemente tutti quei vertebrati che non sono uccelli, mammiferi o anfibi. Il concetto di specie è molto utile per la classificazione. Animali che appartengono alla stessa specie possono accoppiarsi producendo una prole fertile. Possiamo far incrociare un leone e una tigre per ottenere una ligre, ma questo animale non sarà mai fertile, perché leoni e tigri sono di specie differenti: Panthera leo e P. tigris. Charles Darwin ebbe un’intuizione geniale, poi sviluppata dai neodarwinisti: una delle condizioni che porta alla nascita di nuove specie è la separazione tra gruppi di animali della stessa specie, che smettono così di vivere insieme e incrociarsi tra loro.

Esistono molti modi in cui questo può accadere, ma due sono quelli principali. La speciazione allopatrica si verifica quando i gruppi vengono separati da barriere geografiche. Le isole dell’arcipelago delle Galapagos, per citare un esempio molto noto, sono abbastanza vicine da consentire agli uccelli di volare tra una e l’altra, quando le condizioni atmosferiche lo consentono, ma anche così lontane da impedire uno scambio continuo. Nel corso del tempo, il rimescolamento casuale dei geni di generazione in generazione, così come la selezione naturale operata dalle differenti condizioni di vita su ciascuna isola, hanno portato all’evoluzione delle diverse popolazioni in direzioni completamente diverse l’una dall’altra. Darwin osservò che su ogni isola vivevano uccelli mimo diversi da quelli delle altre isole.

Una specie ancestrale di uccelli mimo arrivata nell’arcipelago si era poi differenziata in molte specie diverse. Questi uccelli vengono oggi comunemente chiamati “fringuelli di Darwin”. Ne esistono una dozzina di specie, che si possono dividere in quattro ceppi principali. Qualcosa di simile è successo anche agli scimpanzé e ai bonobo, specie nate in seguito alla formazione del fiume Congo, due milioni di anni fa, che divise le scimmie ancestrali, da cui entrambe le specie derivano, in due gruppi. L’altro tipo comune di speciazione è quella simpatrica, che avviene quando da una sola specie ne evolvono due senza che intervengano barriere fisiche. La Rhagoletis pomonella, o mosca della mela americana che originariamente, e contrariamente a quello che il suo nome fa supporre, durante lo stadio larvale si nutriva esclusivamente di bacche di biancospino.

Quando le mele furono introdotte in America circa 200 anni fa, alcune R. pomonella iniziarono a deporre le loro uova sui nuovi frutti. Generalmente le femmine di mosca depongono le uova sullo stesso frutto sul quale sono cresciute, e i maschi si accoppiano con le mosche che trovano vicino al frutto su cui loro stessi sono cresciuti. Questi comportamenti hanno portato a un allontanamento delle due linee genetiche, perché anche se le popolazioni di mosca ‘potevano in linea teorica accoppiarsi tra loro, non lo facevano. Negli ultimi duecento anni, sono emerse alcune differenze genetiche tra le popolazioni e potrebbero quindi formarsi specie differenti di R. pomonella per speciazione simpatica. I processi di speciazione hanno permesso anche la nostra evoluzione, da organismi unicellulari a quello che siamo oggi.

Eruzione vulcano: la potenza della natura

Eruzione vulcano la potenza della natura

Il vulcano rappresenta ogni spaccatura della crosta terrestre dalla quale erompono i prodotti magmatici liquidi, frammentari e gassosi, che provengono da zone più o meno profonde dell’interno della Terra e che possono essere di varia natura a seconda del chimismo del magma corrispondente; le masse fuse magmatiche vengono sospinte verso la superficie da a forze eruttive » o insite in esse o collegate con fenomeni geotettonici più generali.

Il concetto di vulcano talvolta s’identifica con quello di cono vulcanico, sebbene questo sia solamente un prodotto della manifestazione vulcanica, cioè l’accumulo del materiale espulso costituente l’apparato esterno (l’apparato interno è dato, per alcuni tipi di vulcani, dal bacino o focolaio magmatico, dal camino o condotto eruttivo e dalla voragine craterica). Diverse ipotesi e teorie sono state formulate per dare una spiegazione dell’origine del fenomeno vulcanico: alla teoria del fuoco centrale, la quale supponeva che tutti i vulcani fossero in comunicazione fra di loro e servissero di sfogo alla tensione interna del globo, è succeduta quella che ammetteva soltanto focolai periferici indipendenti.

Fu poi sostenuto che il magma si trovasse ad una certa profondità, all’interno della crosta terrestre o al di sotto di essa, allo stato solido per effetto della enorme pressione alla, quale sarebbe sottoposto e che diventasse liquido con l’aprirsi della frattura eruttiva. Teoria molto diffusa fu inoltre quella tettonica, secondo la quale il vulcanismo si spiegava come il risultato di movimenti della litosfera tali da comprimere il magma dei focolai vulcanici, cosi da farlo entrare in eruzione con una violenza ed una durata proporzionali alla spinta esercitata. Questa ipotesi era suffragata dal fatto che il periodo di piú intensa attività vulcanica della Terra è coinciso con quello dei grandi movimenti orogenici.

Varietà di vulcani

Alla luce di studi recenti si è giunti a distinguere due principali tipi di vulcani, distribuiti sulla Terra in vario modo ed aventi un diverso meccanismo eruttivo; questa distinzione, già ammessa da qualche decennio, è confermata dalle caratteristiche delle attività vulcaniche, dal modo di ascesa del magma e soprattutto dal chimismo di questo. I vulcani del primo tipo non sono collegati alle grandi catene montuose ma generalmente sono localizzati in zone sottoposte a distensione; quelli del secondo tipo si impiantano invece in aree che coincidono per lo piú con le grandi fasce orogeniche.

Il magma dei vulcani del primo tipo è prevalentemente di natura basaltica e deriverebbe da masse fuse primordiali, ora giacenti al di sotto della crosta; la sua ascesa si verificherebbe soltanto attraverso grandi fratture della crosta, l’apertura delle quali determinerebbe uno scarico di pressione ed una conseguente spinta ascenzionale dovuta alla forza espansiva dei gas magmatici. I vulcani del secondo tipo si ritiene siano prodotti da magmi secondari, di natura all’incirca granitica, originati da complessi fenomeni di fusione e di reazioni chimiche, costituenti i cosiddetti processi anatettici;

l’ascesa di questo tipo di magma, relativamente leggero, sarebbe per lo piú connessa con movimenti della litosfera, particolarmente intensi nelle citate fasce orogeniche. È ovvio che fra questi due tipi estremi di vulcani ne esistano altri intermedi, le cui masse magmatiche possono derivare da varie trasformazioni dei due magmi principali in seguito a fenomeni di differenziazione, di assimilazione, ecc. esalazioni piú o meno dirette del magma.